Pro e contro dello smart working, il lavoro da casa
Il fenomeno dello smart working o lavoro da casa, in inglese spesso definito come “remote working”, in Italia non è così recente come si pensa. La pandemia del Covid-19 con le sue innumerevoli varianti, ha costretto aziende ed enti a istituire forme di lavoro a distanza da casa. Modalità a cui ha fatto ricorso anche la scuola, con la DAD, cioè la didattica a distanza, a tutti i livelli.
Lo smart working ha messo in luce almeno 3 ordini di problemi:
- Coniugare vita lavorativa con la quotidianità. Essendo un fenomeno che ha riguardato genitori e figli, è stato difficile gestire le due fasi. Le situazioni più complicate si sono avute in presenza di più figli o più lavoratori da casa.
- Superare le difficoltà tecnologiche. Ci sono tantissime persone che prima della pandemia non avevano mai fatto una conference call, dato che si era sempre svolto tutto in presenza. Il tradizione gap tecnologico presente in Italia, con connessioni non all’altezza, ha proposto delle sfide che saranno ancora all’ordine del giorno nel futuro.
- C’è una economia legata ai posti di lavoro, in particolare del lavoro in ufficio: quella dei bar e dei ristoranti, del catering e delle mense, dei mezzi pubblici. A fronte di un calo delle spese di ufficio, per le aziende, a soffrire è stato l’indotto. I centri delle città, hanno lamentato spesso i sindaci, sono sembrati meno vivi e meno produttivi.
Dal punto di vista del lavoratore lo smart working non è affatto una novità. Migliaia di professionisti del web e delle professioni digitali, sempre più in voga, da anni lavorano online, organizzando appuntamenti e meeting grazie agli strumenti della rete come Skype, Zoom, Microsoft Team, Google Meet.
Il lavoro a distanza non ha impedito di potenziare comunque il lavoro di gruppo, così sono nati strumenti di condivisione del lavoro come Slack, Excel Online, Google Docs, Trello e via discorrendo.
Si tratta di una naturale evoluzione dovuta al salto tecnologico offerto sia dalla tecnologia cloud, sia dal potenziamento delle connessioni grazie al 5G e alla super-fibra. Dal punto di vista della gestione della quotidianità e della famiglia, non sono poche le coppie che svolgono il lavoro a casa, anche per i costi sempre più proibitivi degli affitti e l’impraticabilità delle postazioni di co-working.
Perfino le professioni più tradizionali si sono evolute, testando i meeting online rispetto all’incontro in studio, quando è necessario.
In questo articolo analizziamo i vantaggi e gli svantaggi dello smart working dal punto di vista del lavoratore, dipendente o autonomo.
Gli svantaggi dello smart working
Vediamo in breve quali possono essere i contro di lavorare da casa, che si manifestano secondo le testimonianze che si possono leggere online e le dirette esperienze dei lavoratori.
Mancanza di autodisciplina
Alla ben nota mania di controllo di alcuni capi reparto o capo ufficio corrisponde il pericolo che non ci sia sufficiente autodisciplina, quando si è da soli che si lavora. Ma il problema non riguarda tanto il compimento dei task di lavoro, quanto il fatto che non ci si dà degli orari fissi, che finiscono poi per ritorcersi contro, come un’aumentata disponibilità fuori orario che prima non c’era. Lavorare da casa non significa non avere una mentalità da ufficio, anche se può sembrare superata. Darsi degli orari, inclusi quelli delle pause, è importante per mantenere il confine lavoro / casa e non rimandare sempre tutto.
Si lavora da soli
Il lavoro da casa può essere un’esperienza alienante. Se si lavora in ufficio da tanti anni ci si abitua a piccoli riti, come un semplice buongiorno tra colleghi, un caffè insieme, un breve racconto della serata precedente. Sono piccole cose che creano un ambiente collaborativo. Da soli non è semplice, si rischia di passare le ore a fissare uno schermo e parlare da soli, o scrivere in chat, senza sentire altre voci. Può essere un’esperienza non piacevole per chi è abituato a stare in mezzo alle persone e apprezza la compagnia.
Stare troppo davanti ai monitor
È vero che non si riesce a staccare gli occhi dallo smartphone, lo portiamo ovunque sbirciando alla ricerca di novità e notifiche. Ma lavorando da casa c’è il rischio di stare attaccati allo schermo senza soluzione di continuità, ad esempio mangiando mentre si lavora. Chi usa i mezzi pubblici può approfittare del trasferimento per leggere, la pausa pranzo può essere un’occasione per socializzare. Insomma, si rischia di creare una dipendenza nascosta dalla quale è difficile sottrarsi per ovvii motivi.
Non c’è più separazione tra lavoro e il resto della giornata
Non solo nell’orario di lavoro, che si può sovrapporre al tempo libero, ma anche il modo in cui si organizza la casa o ci si veste. Lo smart working può portare disorganizzazione se non si è abituati a gestire una certa divisione degli spazi, e quindi a situazioni di stress con le persone che vivono in casa.
I vantaggi dello smart working
Lo smart working è una novità per tanti, e ha rivelato l’arcano che nell’organizzazione del lavoro ci sono molte posizioni di rendita, che in realtà non ha senso che esistano.
Ed è anche rivelatore del fatto che ci sono molti lavori che possono essere svolti meglio lavorando a task, piuttosto che a orario.
Più tempo libero riducendo tempo di trasferimento
Molte persone si recano in ufficio uscendo almeno un’ora prima dell’inizio dell’orario di lavoro. Le 7-8 ore quindi diventano 9-10, con tempo sottratto alla famiglia, al tempo libero, agli affetti e alla propria crescita personale. Lo stato di alienazione della dinamica casa-ufficio aumenta quando ci sono di mezzo i figli, sicché rimangono davvero poche ore per godersi la vita e la compagnia delle persone a cui si vuole bene. Si ha la sensazione di vivere per lavorare, anziché lavorare per vivere.
Risparmio sulle spese
Si risparmia sui costi non rimborsabili, ma anche semplicemente sull’abbigliamento. I costi però possono aumentare se ci si organizza con un ufficio in casa, ma è ammortizzabile e alla lunga questa spesa va sul lato dei benefici. Si risparmia perché si esce di meno e si socializza di meno. In epoca di aumento dell’inflazione può essere utile. Ovviamente non c’è spesa sulla benzina. In più si può risparmiare rinunciando a piccoli vizi che sommati possono creare una voce di spesa inutile.
Aumento della produttività
Ormai tutte le ricerche hanno dimostrato che con lo smart working la produttività non diminuisce, anzi: il passaggio alla forma del completamento dei task ha dei vantaggi innegabili rispetto al modello del “timbrare il cartellino”. Questo fatto deriva anche dalla necessità di far vedere all’azienda che si lavora in modo proficuo, mancando il tradizionale “controllo” della presenza in ufficio.
Meno stress e ansia
Con lo smart working è possibile ridurre lo stress da traffico, da ritardo, dal doversi alzare molto presto, incontrare gente che non ci piace e in generale essere pronti per lavorare in pochissimo tempo.
E voi come vi trovate in smart working? Ci sono vantaggi e svantaggi, se si quali, tra quelli non menzionati qui?